sabato 15 giugno 2019

RECENSIONE: "Spiacente non sei il mio tipo" di Anna Zarlenga

«Non è assolutamente il mio tipo, ma non sopporto l’idea di farmi rifiutare.»

Sara e Teo non potrebbero essere più diversi. Lei lavora come ricercatrice all’università, lui è un figlio di papà che presto o tardi erediterà una casa di produzione televisiva. Lei è bassina, ha forme morbide ed è poco appariscente, lui è il classico playboy sbruffone. In sostanza non hanno nulla in comune se non, a quanto pare, un’indiscussa antipatia per i matrimoni. Ed è proprio a una cerimonia di nozze che si conoscono e hanno modo di trovarsi insopportabili a vicenda. La reciproca e dichiarata incompatibilità non impedisce loro di dare inizio a un battibecco che li porta, un po’ per sfida, un po’ per gioco, a oltrepassare il limite… Ma nessuno dei due dà peso alla cosa: sono perfettamente consapevoli di non piacersi e che non si incontreranno mai più. I piani del destino sono però ben altri. Dopo una vita passata a dissipare soldi senza realizzare granché, Teo è costretto dal padre a riprendere a frequentare l’università: in caso contrario potrà dire addio al suo lavoro nell’azienda di famiglia. E il caso vuole che una delle sue docenti sia proprio l’insopportabile ragazza conosciuta mesi prima a un matrimonio...


Ho acquistato la versione ebook di questo libro attratta dalla copertina, ma soprattutto dalla trama: finalmente un personaggio femminile normale, bassina con forme morbide, ma con una gran testa. Devo dire che l'ho letto tutto d'un fiato, la storia è scorrevole, divertente, e mi sono affezionata ai protagonisti sin dalle prime pagine.
Sara e Teo sono estremamente diversi: lei è una ricercatrice universitaria brillante e acuta, ma fisicamente non corrisponde ai canoni estetici che impone la moda: non è alta, ha curve generose; non si valorizza, si veste male con abiti anonimi, porta gli occhiali, (Teo la deride per questo, ma quante immagini di sexy segretarie hanno gli occhiali😀😀😀) ma non divaghiamo....
Lui è il classico sbruffone, donnaiolo, pigro, viziato, a cui le cose vanno sempre per il verso giusto o quasi: il padre gli taglia i viveri e lo costringe a tornare all'università; e l'unica donna che lo rifiuta manda in crisi il suo ego.

La storia è un susseguirsi di battibecchi tra i due: si incontrano al matrimonio della sorella di Sara, che sposa il migliore amico di Teo, ma il loro è uno scontro. Entrambi odiano i matrimoni, anche solo partecipare....
Teo: "Odio i matrimoni. Li odio come un vegano odia le bistecche. Non sono un vegano e se vedo il seitan fuggo come se avessi un mastino alle calcagna, ma il paragone è calzante. Odio i matrimoni. Ci sono venuto solo perché si sposa il mio migliore amico e, ehi, non potevo perdere l’occasione per prenderlo in giro!"
Sara: "Odio i matrimoni. Se non si trattasse di quello di mia sorella, avrei accampato la scusa di essere malata. E invece sono qui, a interrogarmi per l’ennesima volta sui motivi che l’hanno spinta a farlo. Non capisco granché il senso di queste cerimonie. Oddio, dovrei essere contenta per mia sorella, ma siamo sinceri! Che speranze ha di essere felice con uno che fino al giorno prima è stato un donnaiolo famoso in tutto il circondario? Dobbiamo proprio credere alle favole e sperare che l’amore compia l’incantesimo?"

Ma poi accade qualcosa: Teo si ritrova Sara come docente all'università e allora fa di tutto per infastidirla, lei gli tiene testa, non cede alle provocazioni, all'inizio sembra solo un gioco, ma non si dà per vinto e allora cambia strategia "Ho un piano. Un piano perfetto. Il piano migliore del mondo. E non fallirò. Nessuno mi ha mai messo in ridicolo come ha fatto lei. Nessuna ha mai tollerato con tale condiscendenza. Nessuna. Sono sempre stato idolatrato e ammirato e non vedo perché lei debba essere diversa dagli altri. La voglio ai miei piedi. Voglio che mi implori. E non perché mi piace, no. Lei non mi piace. Non potrebbe mai piacermi, con quegli occhiali spessi, quelle forme generose e quel gusto pessimo nel vestire. Non è assolutamente il mio tipo, ma non sopporto di farmi rifiutare. Non da una come lei".

Il resto ve lo lascio immaginare, il libro si lascia leggere bene, anzi è davvero uno di quelli che rileggi sempre volentieri per passare qualche ora di relax, come quando si va a trovare una cara amica. 


Ve lo consiglio, Anna Zarlenga è una garanzia. Tra l'altro ho avuto il piacere di incontrarla all'ultimo Salone del Libro di Torino
Voto 5/5





Una piccola parentesi: ho notato che su un noto store on-line ci sono un sacco di recensioni negative, a mio parere insulse: mi ha colpito sopratutto quella di una lettrice che criticava la scelta dell'autrice per quanto riguardano le caratteristiche fisiche di Sara. Questa lettrice critica "la protagonista racchia proprio non mi attira, è vero che al mondo non esistono soltanto le top model, ma questa qui fa quasi ribrezzo con 'sti capelli arruffati modello nido di rondine, la ciccia che le straborda dai vestiti e l'altezza di un nano da giardino" ecco questo per me è offensivo, non solo nei confronti della scrittrice, ma anche nei confronti di tutte quelle ragazze che hanno problemi con la bilancia, o che non hanno avuto da madre natura, doni generosi.

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